La disabilità in ambito scolastico rappresenta un tema fondamentale per l’educazione e la sensibilizzazione dei bambini fin dalla tenera età. Tuttavia, spesso non basta raccontare cosa sia la disabilità: è importante osservarla, capire come funziona, scoprire le diverse tipologie e le sfide che comporta nella vita quotidiana.
Il progetto “Ripartenze”, finanziato dall’Ecomuseo di Maniago, ha come obiettivo la didattica sulla sensibilizzazione e il coinvolgimento sulle disabilità nelle scuole attraverso due moduli. Il primo modulo si è appena svolto presso la scuola primaria “D. Cernazai”, facente parte dell’istituto comprensivo delle Valli Meduna Cosarzino di Travesio, rivolgendosi a bambini di 8-9 anni. Gli altri due interventi, previsti per maggio 2023, saranno destinati agli studenti delle scuole superiori “ISS Il Tagliamento” e del liceo “Torricelli”, rispettivamente nei comuni di Spilimbergo e Maniago.
Il progetto: immedesimazione e simulazione
Per coinvolgere i bambini, il progetto ha proposto un’esperienza di immedesimazione nei panni di una persona disabile. Attraverso dispositivi che simulano disabilità visive e motorie, i bambini hanno potuto provare direttamente cosa significa vivere con una disabilità. Gli strumenti utilizzati includono occhiali specifici per simulare l’ipovisione, una maschera per la cecità totale e una carrozzina e un deambulatore per le disabilità motorie.
Quale maniera migliore per far capire a un bambino cosa significa disabilità, se non facendogliela provare in prima persona?
Il programma: formazione e sensibilizzazione
La formazione è iniziata nella sala polifunzionale di Travesio, con rappresentanti istituzionali, educativi e della polizia municipale. Erano presenti: Deborah Del Basso, la direttrice dell’Ecomuseo di Maniago (che ha sponsorizzato l’iniziativa), la sindaca Francesca Cozzi, il vice sindaco, Sergio Bottacin, una maestra di riferimento dell’istituto, Carla Fratta e un rappresentante della polizia municipale di Travesio, il quale ha sensibilizzato i bambini riguardo alle difficoltà di mobilità rispetto alle disabilità motorie (lanciando dei sassi sulla strada, ha dimostrato le problematiche relative agli ostacoli che si possono incontrare).
La prima tappa del percorso è stata il Comune di Travesio, dove alcuni bambini sono stati coinvolti nella simulazione di una richiesta di documento utilizzando una carrozzina, al fine di comprendere le problematiche legate all’accessibilità (misure, altezze, larghezze).
Successivamente, i bambini sono stati portati presso la farmacia comunale, dove il farmacista ha presentato loro alcuni farmaci al fine di mostrare il linguaggio Braille, che non conoscevano.
Chi fosse interessato a saperne di più sul linguaggio Braille, può trovare maggiori informazioni nell’articolo presente sul blog.
La seconda tappa è stata la biblioteca, dove alcuni bambini sono entrati dall’accesso secondario, l’unico provvisto di rampa per l’accesso alle persone con disabilità motoria. Altri bambini hanno simulato la disabilità visiva richiedendo libri particolari, ovvero libri semplificati con caratteri grandi progettati per le persone con disabilità visive e cognitive. Durante la visita, sono stati testati due tipi di approcci, relativi alle disabilità motorie e sensoriali.
Durante il percorso, sono state incontrate alcune mamme con il passeggino, riscontrando la difficoltà di deambulazione con il passeggino e le problematiche di vita quotidiana ad esse collegate.
Al ritorno, i bambini si sono soffermati nel parcheggio riservato ai disabili, incuriositi dal sollevatore automatico per il trasporto della carrozzina di Annalisa (un chair topper), e hanno anche prodotto dei simpatici disegni.
La giornata si è conclusa con le testimonianze dei bambini, che hanno condiviso curiosità e domande e si sono confrontati con Annalisa.
Conclusione: didattica e formazione sulle disabilità
Questa giornata ha rappresentato un importante momento di didattica e formazione sul tema delle disabilità.
I bambini hanno compreso cosa significa vivere con una disabilità, che tipi di disabilità esistono, che attenzioni richiede una persona disabile e come comportarsi nei confronti delle persone disabili.
Annalisa, testimone dell’esperienza, ha sottolineato l’importanza di portare questi temi nelle scuole e l’efficacia dell’immedesimazione per comprendere le problematiche delle persone disabili.
“Ritengo che la didattica nelle scuole sia fondamentale per aprire lo sguardo a queste tematiche. I bambini hanno uno sguardo molto diretto sull’ambiente, si accorgono immediatamente delle situazioni, e in maniera oggettiva. Hanno subito compreso cosa significhi ‘barriera’, e non solo di accessibilità, ma anche linguistica e sensoriale. Hanno compreso l’importanza dell’organizzazione nella vita delle persone con qualche tipo di disabilità. C’è anche stata la possibilità di confronto fra bambini che hanno provato esperienze legate alla disabilità e quelli che non avevano nessuna idea sull’argomento. Si è creato un dialogo su questa tematica e l’idea di mettersi nei panni dell’altro è stata fondamentale: si sono dimostrati molto coinvolti e pronti a confrontarsi con un argomento che, per alcuni, era del tutto nuovo.”
Il progetto di “Io Ci Vado” proseguirà nelle scuole superiori, con l’obiettivo di sviluppare il discorso sull’accessibilità e il turismo inclusivo.