Accessibilità culturale e cinema: il primo festival cinematografico in Italia accessibile e fruibile anche dalle persone con disabilità sensoriali ha fatto tappa al Cinema Visionario di Udine dal 4 al 6 dicembre 2023 dopo l’inaugurazione a Firenze e le tappe di Lecce e Roma.
La tre giorni udinese della prima edizione di INCinema – Festival del Cinema inclusivo, ideato da Federico Spoletti e diretto da Angela Prudenzi, ha visto la proiezione di un cortometraggio, cinque lungometraggi e due anteprime nazionali accessibili, oltre a un incontro con le scuole su accessibilità e inclusione e alla tavola rotonda “Il cinema per tutti. L’accessibilità culturale in Italia”.
Il cinema per tutti e tutte
A garantire la fruizione completa dei film a tutto il pubblico, indipendentemente dalle capacità sensoriali di ogni persona, è stato l’inserimento dei sottotitoli per le persone sorde e ipoacusiche e la messa a disposizione dell’audiodescrizione del film per le persone cieche e ipovedenti tramite l’app Earcatch. Per permettere di seguire al meglio le attività collaterali del festival (incontri con attori e registi, tavola rotonda, presentazioni, etc.) anche a chi avesse disabilità uditive, è stata inserita la trascrizione in tempo reale in ogni incontro.
Un impegno tangibile quello di INCinema, volto ad assicurare che tutti gli spettatori e le spettatrici, comprese le persone con disabilità sensoriali, vivano tutti insieme un’esperienza coinvolgente come il cinema e la partecipazione a un festival cinematografico. La manifestazione è nata con l’obiettivo di rendere il cinema un punto d’incontro inclusivo, superando barriere e discriminazioni, per accogliere tutti, indipendentemente dalle capacità sensoriali di ognuno. Elemento fondamentale è perciò la collaborazione con esperti, registi e attori per sensibilizzare il pubblico sulla necessità dell’accesso universale alla cultura e promuovere un cambiamento positivo nella società, per far sì che l’inclusione non sia un’eccezione ma diventi la norma.
Tavola rotonda “Il cinema per tutti. L’accessibilità culturale in Italia”
Di accessibilità culturale in Italia si è trattato infatti durante la tavola rotonda svoltasi il 5 dicembre a Udine presso la Torre di Santa Maria, a cui hanno preso parte: Federico Spoletti (ideatore di INCinema), Angela Prudenzi (direttrice artistica INCinema), Lorenzo Sirch (Presidente Banca di Udine), Elena Bulfone (Consulta Regionale FVG), Stefania Leone (Segretario Generale Disabili Visivi), Pietro Turco (Vice-Presidente Associazione Disabili Visivi), Valeria Cotura (esperta di accessibilità e fruibilità della cultura FIADDA APS), Matteo Castelnuovo (Vice-presidente Associazione Aniridia), Francesco Bilotta (Avvocato del Foro di Udine), Elena Di Giovanni (Professoressa Ordinaria di Traduzione e Accessibilità, delegata all’Inclusione, al Benessere e alla parità di generi per il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Macerata e Direttrice del Master AMAC) e i registi Marco Manetti e Antonio Manetti, conosciuti come Manetti Bros.
Accessibilità culturale
Durante la tavola rotonda, la questione dell’accessibilità culturale è stata analizzata toccando diversi aspetti:
- Il contesto attuale italiano comparato, in particolar modo, con quello della Gran Bretagna, e la sua evoluzione dagli anni ‘80 fino a oggi. Secondo Spoletti “Purtroppo c’è ancora molta strada da fare, in modo particolare in Italia, ma la fruizione universale dovrà diventare la norma in un prossimo futuro, tenuto anche conto della nuova normativa europea (European DisabilityAct)”.
- Gli aspetti normativi, attraverso l’intervento di Bilotta “L’accessibilità dei prodotti e dei servizi: nuovi diritti per una società inclusiva”.
- Gli aspetti strettamente tecnici per rendere i film accessibili, il ruolo che la tecnologia riveste e può rivestire per garantire l’accessibilità culturale.
- L’aspetto formativo degli operatori del settore e la sensibilizzazione. In primo luogo è emersa la necessità di fornire agli operatori del settore un’adeguata formazione riguardo all’accessibilità culturale, in modo tale da sensibilizzare e creare consapevolezza lungo tutta la filiera sulla questione. In secondo luogo è emerso quanto sia indispensabile promuovere la formazione per la professionalizzazione della creazione di contenuti accessibili, riconoscendo il valore professionale di certe figure specifiche anche dal punto di vista economico e garantendo, perciò, una aumento della qualità dei contenuti accessibili.
- I passi avanti che si stanno compiendo in concreto in Italia per garantire pari opportunità nella fruizione della cultura, fornendo gli strumenti adeguati e adottando specifici accorgimenti negli eventi, come nel caso di “Arena per tutti”, un progetto dell’Arena di Verona.
- Aspetto economico della perdita di pubblico potenziale. Nel caso del cinema, dal punto di vista economico, limitare l’accessibilità alla cultura a una fetta di pubblico non proiettando film con contenuti accessibili significa perdere potenziali spettatori e spettatrici in sala. Dopo la pandemia e con l’uso dei social network, la visione di video con i sottotitoli si è sempre più diffusa, in particolar modo nella generazione Z, seguita dai millennial. Inserire perciò i sottotitoli all’interno di una proiezione non implica limitare la fruizione del film a chi non li utilizza, ma permettere a chi non può sentire suoni e dialoghi del film, anche solo nitidamente, e a chi non comprende perfettamente la lingua, di capire al meglio il film, potendo vivere l’emozione e la magia del cinema insieme a tutti gli altri spettatori.
Equità e inclusione
Per garantire equità, ogni persona, con le proprie caratteristiche specifiche, deve essere infatti messa nella condizione di poter fruire insieme agli altri della stessa cultura grazie a strumenti specifici e piccoli accorgimenti. Inclusione significa che si possano fare le stesse cose che fanno gli altri, sentendosi pari a loro.